21/08/2016
Artribune
Nuovi sguardi su Venezia. In mostra alla Fondazione Fabbri
Emilia Giorgi
UN MASTER D’ALTO LIVELLO
Una visita estiva alla Biennale di Architettura di Venezia, diretta da Alejandro Aravena, può essere l’occasione per una gita nei dintorni della città lagunare. A circa un’ora di automobile si può raggiungere la settecentesca Villa Brandolini di Pieve di Soligo, che ospita gli spazi espositivi della Fondazione Francesco Fabbri.
Qui, tra le altre mostre, è degna di attenzione Not Only Landscape, curata da Carlo Sala e dedicata agli esiti della prima edizione del Master IUAV in Photography, diretto da Angela Vettese e coordinato dai fotografi Stefano Graziani e Andrea Pertoldeo. Ciò che ha attirato la nostra attenzione è l’approccio utilizzato dal master: non un semplice corso ma un vero e proprio laboratorio di ricerca per indagare tematiche e urgenze della fotografia attuale, avvalendosi anche dell’apporto di curatori e studiosi. L’area di interesse su cui si sono concentrati docenti di rango come Armin Linke, Bas Princen o Filippo Romano è Venezia, vista attraverso sguardi molteplici e insoliti.
UN’ALTRA VENEZIA
Quella che vediamo in mostra e nella nostra galleria fotografica non è la città che conosciamo, a cui siamo abituati. I diversi percorsi ci invitano piuttosto a guardare, attraverso modalità narrative estremamente differenti, aspetti territoriali poco noti così come contesti storici e contemporanei con nuovi punti di vista.
Pensiamo al laboratorio di Linke, che ha condotto i giovani fotografi all’interno della Biblioteca dei Tolentini, per esplorare spazi solitamente chiusi al pubblico come gli uffici o la stanza privata del rettore. Romano ci fa scoprire il patrimonio militare della Serenissima Repubblica, luoghi ormai abbandonati che continuano a influenzare fortemente perfino l’uso del paesaggio circostante.
Amedeo Martegani, in linea con una ricerca che porta avanti da anni sulle isole deserte del Mediterraneo, ci conduce attraverso le isole abbandonate della Laguna di Venezia, solitamente non visitabili se non con autorizzazione. O ancora Stefano Graziani, che invita i suoi studenti a lavorare in contesti già estremamente connotati per “la costruzione di nuovi temporanei disordini.” Per stravolgere il classico immaginario di Venezia, cambiandone completamente la visione.
Anche la prossima edizione del Master vedrà, accanto ai corsi ordinari, i seminari condotti da personaggi di spicco della fotografia contemporanea come i già citati Linke, Princen, Martegani, Romano e Guido Guidi, William Guerrieri, Giovanna Silva accompagnati da lezioni di Mario Lupano, Francesco Garutti, Olivo Barbieri e Francesco Jodice, tra gli altri.