Premio Francesco Fabbri 2023
Sabato 25 novembre 2023 si è svolta la cerimonia premiazione degli artisti vincitori e menzionati del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee. La manifestazione, curata da Carlo Sala, è promossa da Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con la città di Pieve di Soligo.
Ad aggiudicarsi la dodicesima edizione del premio nella sezione “Arte emergente” è stato Andrea Mauti (Roma, 1999) con la scultura in bronzo Untitled (2022). L’opera simula la presenza di un reperto archeologico, fantascientifico, quasi fosse un oggetto arrivato da un mondo e un tempo lontani. Il lavoro, concepito in una residenza a Monaco di Baviera, è stato condizionato dalla lettura di un racconto di Isaac Asimov e per questo sembra rimandare a una realtà ignota e misteriosa. Il manufatto ha nel suo centro una fessura che sembra voler simboleggiare un varco verso un’altra dimensione rispetto a quella da cui lo guarda il fruitore in mostra.
La prima menzione della giuria è andata ad Andrea Barzaghi (Monza, 1988) per La strada rocciosa (2022), un dipinto che volutamente sfugge a una chiara interpretazione iconica. Le pennellate hanno generato nella tela uno stato intermedio tra realtà e astrazione inscenando una pluralità di storie che si intersecano tra di loro. L’opera è scandita da una massa pittorica eterogenea che sembra essere ancora vitale, e in divenire, a dispetto della natura inerte del dipinto. Anche la tecnica mista su tavola, intitolata Senza titolo (2023), di Gianluca Ragni (Termoli, 1993) si è aggiudicata una menzione proponendo una dimensione pittorica molto diversa, dove una figurazione lieve e intrisa di poesia porta lo spettatore a una dimensione lirica e interiore delle cose. Il lavoro Mon rire est cascade (2023) di Anouk Chambaz (Renens, 1983) – che si è aggiudicato una menzione – è una riflessione sulla risata femminile nella storia. Se lungo i secoli è stata fortemente biasimata, per motivi di etichetta, adducendo infondati problemi medici o vista come sintomo di qualche devianza mentale come l’isteria, ora viene messa in atto in senso liberatorio. Nel video appaiono infatti sette donne (membri di un’associazione che si batte per la sicurezza femminile) che, come gesto simbolico, ridono in modo evidente, adottando quel semplice gesto come un atto di libertà ed emancipazione. L’ultima menzione di questa sezione va a Chiara Ventura (Verona, 1997) per il lavoro Io e te, alla fine (2022). Dietro le forme apparentemente fredde e industriali di un lavello di acciaio si cela un’intensa meditazione sui rapporti umani, sulle relazioni e sui legami emotivi e carnali. La fotografia è quella del ragazzo dell’artista, scattata appena dopo aver fatto l’amore, e l’acqua che sta dentro l’opera è fluida e mobile come i rapporti tra le persone e i meccanismi emotivi.
A vincere la sezione dedicata alla fotografia contemporanea è l’opera di Leonardo Magrelli (Roma, 1989) intitolato Senza titolo (dalla serie I Baccanti) del 2023. Il lavoro parte da un fatto di cronaca, un assembramento avvenuto in un quartiere popolare nella provincia di Foggia durante il lockdown nel 2020 per partecipare a dei festeggiamenti religiosi. L’autore ha elaborato i materiali video reperibili nel web che documentavano quei fatti e ne ha estratto dei fotogrammi dal forte valore cromatico – anche determinato dai fuochi d’artificio di quel giorno – producendo delle immagini sospese tra presente e riti arcaici, processi mediatici e visioni di provincia.
La prima menzione della giuria va a Noemi Comi (Catanzaro, 1996) per Lupus Hominarius (2022), anch’esso è un lavoro che trae origine dalla cultura popolare e in particolare dalle leggende sorte in Calabria sulla figura del lupo mannaro. Quest’ultimo era visto come una bestia pericolosa e aggressiva, che poteva provocare malattie o uccidere la sposa durante la prima notte di nozze. L’autrice, creando una serie di immagini perturbanti, ragiona su come questi racconti fossero uno strumento di potere sulle donne accentuandone i presunti caratteri di fragilità e la condizione di pericolo.
L’opera Expanded Perspicere #32 (After Giotto’s The Miracle of the Spring) del 2023 di Fabio Barile (Barletta, 1980) – menzionata dalla giuria – connette le immagini di una serie di opere della tradizione pittorica occidentale con le frontiere della tecnologia odierna. Infatti, la fotografia di un affresco di Giotto è stata rielaborata da un software che ha espanso alcuni precisi elementi, le formazioni rocciose, creando un’immagine frutto dei processi dell’intelligenza artificiale. Infine, l’ultima menzione va a Martina Zanin (San Daniele del Friuli, 1994) per il lavoro You look at me in fear and talk to me in anger (2022) che indaga in modo eloquente il tema dei rapporti di potere che si celano dentro la famiglia. L’opera è il risultato di un atto performativo – e catartico – generato dal sentimento di rabbia che l’autrice sente verso la figura paterna. L’installazione si compone infatti della fotografia del genitore sopra cui sono conficcati una serie di chiodi generando un elemento con delle forme che, da un lato, sembrano una corazza, e dall’altro rappresentano un pericolo, alludendo al senso di vulnerabilità implicito a questi percorsi interiori.
I vincitori hanno ricevuto un premio acquisto di 5.000 euro e i loro lavori sono entrati a far parte della collezione della Fondazione Francesco Fabbri Onlus, che li custodirà a Casa Fabbri, il centro residenziale teatro di numerosi eventi. I lavori finalisti rimarranno esposti fino al 17 dicembre nella mostra collettiva di Villa Brandolini.
La composizione delle Giurie del Premio ha potuto annoverare autorevoli critici e curatori: per la sezione “Arte Emergente” Rossella Farinotti, Antonio Grulli, Angel Moya Garcia e Stefano Raimondi; per la sezione “Fotografia contemporanea” Daniele De Luigi, Elisa Medde, Giangavino Pazzola e Mauro Zanchi, con la partecipazione ad entrambe di Carlo Sala, curatore del Premio.
Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con la Città di Pieve di Soligo ed inserito nel palinsesto regionale RetEventi Cultura Veneto 2023 per la Provincia di Treviso; con il patrocinio di LandscapeStories e Lago Film Fest.
Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee // Dodicesima edizione
a cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7
26 novembre – 17 dicembre 2023.
venerdì-sabato-domenica: 16.00-19.00
Ingresso libero
Per info: segreteria@fondazionegrancescofabbri.it
www.fondazionefrancescofabbri.it