Ita /Eng /
Comunicato stampa del 30.10.20

ANNUNCIATI I FINALISTI DELLA NONA EDIZIONE DEL PREMIO FABBRI PER LE ARTI CONTEMPORANEE

Hanno partecipato ben 1190 autori

Le giurie, riunite in seduta collegiale, hanno decretato i finalisti della nona edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee. Le opere saranno esposte nella mostra collettiva curata da Carlo Sala e allestita all’interno dei suggestivi spazi di Villa Brandolini a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso.

La nona edizione del Premio Fabbri ha registrato un numero record d’iscrizioni, ben 1190, offrendo un segnale forte in un periodo storico delicato, che ha particolarmente colpito il settore culturale.
Tra le numerose opere candidate, sono risultate finaliste della sezione “Arte Emergente” – dedicata agli under 35 – quelle di: Sveva Angeletti, Marco Antelmi, Luca Bosani, Gianluca Brando, Lucia Bricco, Mara Callegaro, Letizia Calori, Federico Cantale, Alessia Cargnelli, Matteo Costanzo, Nicolò Degiorgis, Antonio Della Guardia, Binta Diaw, Lorenzo Ermini, Valentina Furian, Nicola Lorini, Luca Marcelli, Martina Melilli, Stefan Milosavljevic, Claudia Mirambell Adroher, Caterina Morigi, Francis Offman, Dario Picariello, Giulio Saverio Rossi, Giuliana Rosso, Letizia Scarpello, Davide Sgambaro, Gabriel Stöckli, Davide Stucchi e Eva Chiara Trevisan.

I finalisti della sezione “Fotografia Contemporanea” invece sono: Bruno Baltzer & Leonora Bisagno, Riccardo Banfi, Mariella Bettineschi, Silvia Bigi, Jaspal Birdi, Calori & Maillard, Domenico Camarda, Marina Caneve, Luca Capuano & Camilla Casadei Maldini, Valeria Cherchi, Paolo Ciregia, Federico Clavarino, Mario Cresci, Orecchie d’Asino, Barbara De Vivi, Massimiliano Gatti, Valentina Lapolla, Fabien Marques, Luca Massaro, Valentina Miorandi, Gloria Pasotti, Camillo Pasquarelli, Iacopo Pasqui, Claudia Petraroli, Eleonora Quadri, Alessandro Sambini, Buhlebezwe Siwani, Jacopo Valentini, Rocco Venezia e Martina Zanin.

La mostra dei finalisti presso Villa Brandolini a Pieve di Soligo sarà aperta dal 28 novembre al 20 dicembre, nel pieno rispetto delle normative sanitarie in materia di contenimento dell’epidemia.
Il 19 dicembre, alle ore 17.30, vi sarà la cerimonia di premiazione dove verranno annunciati i vincitori assoluti delle due sezioni, i quali riceveranno un premio acquisto di 5.000 euro e vedranno entrare le loro opere nella collezione della Fondazione. Nel corso della serata saranno inoltre annunciate le menzioni speciali, attribuite ad alcuni lavori particolarmente significativi in termini di ricerca del contemporaneo, e i premi speciali.

La composizione delle giurie si è pregiata anche in quest’edizione di autorevoli critici e curatori. Per la sezione “Arte Emergente” Lorenzo Balbi, Lucrezia Calabrò Visconti, Angel Moya Garcia e Stefano Raimondi; per la sezione “Fotografia Contemporanea” ringraziamo Daniele De Luigi, Francesca Lazzarini, Giangavino Pazzola e Mauro Zanchi; entrambe le giurie hanno goduto della partecipazione del curatore del Premio Carlo Sala.

In attesa di celebrare nel 2021 il decennale del Premio Fabbri, la Fondazione continua nell’impegno di valorizzazione del linguaggio contemporaneo segnalando i processi posti in essere dagli autori che si sono distinti per la ricerca sulle istanze del presente. Il Premio Francesco Fabbri compie così un’opera di scouting delle varie tendenze che compongono il mosaico delle arti visive contemporanee, evidenziandone i caratteri maggiormente innovativi.

Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee

Nona edizione
a cura di Carlo Sala
Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7 esposizione: 28 novembre – 20 dicembre 2020
Cerimonia di premiazione: sabato 19 dicembre ore 17.30.

Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con il Comune di Pieve di Soligo, con il patrocinio di Regione Veneto e Provincia di Treviso e di Landscape Stories e TRA.

Orari di apertura: venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00. Ingresso libero.
info: www.fondazionefrancescofabbri.it
segreteria @fondazionefrancescofabbri.it

Fondazione Francesco Fabbri Onlus
Via Fabbri n° 16 – Solighetto
31053 Pieve di Soligo (TV)

Comunicato stampa del 21.07.20

VIA LIBERA ALL’ALBERGO DIFFUSO DI SOLIGHETTO

Fondazione Fabbri è lieta di annunciare il via libera da parte della Regione Veneto per la realizzazione dell’Albergo Diffuso di Solighetto, progetto al quale la Fondazione lavora già da tre anni a fianco del comune di Pieve di Soligo.

 Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, venerdì 17 luglio, il Sindaco Stefano Soldan ha ricordato il percorso compiuto insieme a Fondazione Fabbri: un processo durante il quale la riflessione sull’Albergo Diffuso a Solighetto ha spaziato dalle attività didattiche e di ricerca presso l’Università IUAV di Venezia, agli eventi e le occasioni di confronto con la comunità, fino alle analisi e agli approfondimenti che il gruppo di ricerca di Fondazione ha effettuato in stretta collaborazione con il Comune. 

Oltre al sindaco Stefano Soldan, sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere regionale Alberto Villanovache ha fortemente supportato in Regione la proposta presentata dal Comune e, per conto di Fondazione Fabbri,  Antonella Faggiani che ha coordinato l’attività didattica su questo tema presso l’Università Iuav di Venezia  e fa parte del comitato curatoriale di Fondazione Fabbri e  l’architetto Bruno Dal Col, Vicepresidente di Fondazione Fabbri.

Lo scopo dell’Albergo Diffuso è quello di rivitalizzare Solighetto, promuovendone la sua caratteristica di  borgo immerso nelle Colline del Prosecco patrimonio Unesco, puntando (primo in tutta la core zone Unesco) su un progetto culturale che coniughi rigenerazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio abbandonato alle opportunità che possono sorgere per la comunità grazie ad un turismo di qualità.

 A seguito dell’approvazione, avvenuta il 16 luglio, l’assessore al Turismo Federico Caner, ha ricordando come Solighetto possieda i requisiti e rispetti i criteri regionali per consentire la deroga e quindi per localizzare un albergo diffuso, con l’obiettivo di dar vita a un progetto di rilancio turistico e di recupero architettonico e paesaggistico del territorio.

L’Albergo diffuso di Solighetto rappresenterà quindi una forma di ospitalità, organizzata e gestita in modo unitario, che consentirà il riuso del patrimonio edilizio esistente del centro storico distribuendo gli ospiti in alloggi e stanze sparse. Il progetto prevede che l’Albergo si sviluppi intorno ad un nucleo d’innesco, rappresentato dagli immobili di proprietà di Fondazione Fabbri che, con 904 metri quadrati distribuiti ai vari piani, consentirà di ospitare fino a 30 posti letto – afferma Bruno Dal Col. I proprietari privati interessati potranno aderire al progetto e mettere a disposizione dell’Albergo Diffuso gli immobili ricadenti entro il perimetro di 400 metri dal nucleo principale, secondo la normativa regionale.

Tuttavia, ricorda Antonella Faggiani “questo progetto è, innanzitutto, un progetto della comunità di Solighetto”. Per questa ragione “ha una data di inizio ma non una data di conclusione, sarà flessibile e reversibile e crediamo che debba essere accompagnato da un progetto di ospitalità diffusa che esca dal raggio di 400 metri”, andando verso lo sviluppo di una rete di comunità e di operatori economici e culturali ospitali.

Comunicato stampa del 17.07.20

LA NEW WAVE DEL CINEMA VENETO
DEBUTTA A LAGO FILM FEST

 

 

Svelata la selezione di film di autori veneti che debutteranno durante la prossima edizione del Lago Film Fest. Il Premio Regione Veneto sarà l’occasione per esplorare il genio di registi emergenti e non, che hanno saputo dare forma alle loro idee e storie dando voce al territorio che li ospita e ai luoghi unici di cui è caratterizzato. Si avrà dunque l’occasione di apprezzare film dai punti di vista inaspettati, che ricercano un valore nascosto nelle ricchezze che il panorama veneto, così variegato, dinamico ed assieme immobile nella sua sacralità senza tempo, è capace di offrire.

 

Si presenta così il nuovo cinema veneto e i suoi protagonisti.

 

Rifugi, prima fatica cinematografica della veneziana Elena Griggio in anteprima mondiale al festival di Lago. Nata come opera teatrale diventa un’opera filmica, prendendo le forme di un corto traboccante di energia. Ondina Quadri e Marcus Richter fanno da protagonisti a questo film che si affanna nella ricerca dell’assoluto tra i depositi di reti dei pescatori nel casone di Pellestrina nella laguna veneziana in cui si svolge l’azione. Nell’arco dei soli sette giorni che compongono una settimana, i cinque elementi della troupe hanno dato vita ad un’opera fluttuante e sospesa al di fuori del tempo e dello spazio.

Ossi, di Mattia Parisotto (Treviso), costituisce invece la seconda opera filmica dell’autore, che nella realizzazione della quale, dichiara in un’intervista, è stato mosso principalmente dall’istinto, esplorando e vivendo il territorio in prima persona, avendo così l’occasione di mostrare allo spettatore il Veneto da una prospettiva autentica e sostanziale. Il regista ha deciso di attraversare le zone del territorio meno dense di popolazione, scoprendo così i segreti nascosti della natura selvaggia strappata alla laguna. Già attivo in progetti dedicati all’arte contemporanea, con Ossi Mattia Parisotto stringe una sorta di sodalizio con Lago Film Fest, avendo già partecipato al suo evento Pan&Vin con una sua performance.

Salvatore Insana, video artista romano, con Olmè porta con sé lo spettatore vicino a Cessalto. Il corto racconta, come già suggerisce il titolo, del bosco di Olmè, sopravvissuto alla minaccia di interventi privati e che è ad oggi sotto la tutela della comunità, che vuole preservarlo come bene comune. Questo suggestivo bosco di pianura si fa dunque palcoscenico di un film che è reso metafora dell’anima e della speranza che ne hanno preservato la maestosa bellezza.

Lorenzo Cassol (Belluno), un giovane regista di soli ventidue anni, porta invece al festival L’Aurora, un corto che trafigge gli occhi ed il cuore di chi lo guarda con una tematica delicata e nel cui cast compare la celebre attrice veneta Margherita Mannino. Studente al centro sperimentale di Milano, Lorenzo è originario di Santa Giustina, provincia di Belluno e tramite la sua opera riesce a dare voci e volti alla sua storia, seppur difficile: il dramma di una donna che lotta con un trauma passato e presente. Il corto suggerisce un’atmosfera torbida, alla quale fa da sfondo il paesaggio montano e suggestivo di Feltre.

Il Lanificio Paoletti di Follina, in attività dal 1795, è poi protagonista di Federe, prodotto dallo stampo documentaristico di Hypercomf, un’identità di progettazione concettuale multidisciplinare, fondata nel 2017 dagli artisti Ioannis Koliopoulos e Paola Palavidi. La società ha sede in Grecia, i cui membri però hanno una tendenza al nomadismo, travolti dalla ricerca continua di nuovi spunti e stimoli nella ricercatezza di realtà localizzate, producendo per queste progetti ed attività specifici. “Federe” è quindi frutto di una lunga ricerca in loco, che va poi ad espandersi verso l’esterno degli spazi industriali, andando a raccontare inoltre il rapporto tra i telai industriali e gli impiegati che li manovrano attraverso quell’intangibile rapporto che va a crearsi tra le macchine, i suoni e la musica dalla locale e storica Banda di Follina, originariamente formata dai primissimi dipendenti del Lanificio.

Il digital artist Igor Imhoff (foggiano ma residente a Venezia, docente di animazione digitale all’Accademia di Belle Arti e al Master di Cinema Digitale di Ca’ Foscari di Venezia), già finalista al festival e in giuria nel 2018, continua la sua ricerca formale e artistica con Bleed. Il video è il risultato dell’elaborazione tra disegno e animazione tradizionale con software di Intelligenza artificiale. Bleed è il racconto di un tempo oscillante dove le civiltà nascono si evolvono e muoiono in un ciclo incessante. Dalle ceneri dell’ennesima caduta, una civiltà rinasce distinguendosi con i propri simboli ed evolve fino a quando, raggiunto l’apice, tutto crolla rivelando così i nervosismi, la violenza, il conseguente costo umano, sociale e ambientale di una corsa dalla irrimediabile conclusione e incapace di offrire una reale via di fuga.

Fa da degna conclusione a questa carrellata di nomi e titoli l’ultimo tra i corti che saranno proiettati al Lago Film Fest di quest’anno nella sezione dedicata alla Regione Veneto: Parking Paradise di Furio Ganz, un visual artist veneziano che, in collaborazione con il musicista Giacomo Mazzucato, in arte Kotzuga Yakamoto, porta al festival il cinema autoriale dell’era moderna. Un viaggio tra i panorami urbani e le atmosfere contaminate dal senso opprimente e costante di un disagio inesplicabile ma capace di regalare riflessi e prospettive di un Terzo Paradiso che sembra essere dietro l’angolo. I due ragazzi veneziani hanno già affascinato con le loro opere precedenti il filone elettronico nazionale con Slowly Fading (Biennale Musica / Tempesta International / Sugar Music) e diversi videoclip, tra cui la regia di  “Aurora Sogna” del gruppo di rock-elettronico torinese Subsonica.

 

 

Tutte le informazioni sulla nuova edizione del Lago Film Fest qui www.lff2020.com

Qui sarà possibile trovare le immagini relative ai film della sezione Regione Veneto.

Comunicato stampa del 07.07.20

Fondazione Francesco Fabbri sarà a fianco di LAGO FILM FEST

 

 

 

“Un’edizione di Lago Film Fest 2020 che passerà alla storia”: svelati ieri tutti i contenuti del festival e annunciata la collaborazione con Fondazione Fabbri.

 

È stata presentata ieri, in diretta dalla riva del lago di Revine-Lago, la 16^ edizione del Lago Film Fest. Presenti alla conferenza stampa: Viviana Carlet, Morena Faverin e Carlo Migotto (direttori del festival), Emiliano Bernardi (presidente della Pro Loco di Revine Lago), Giustino Moro (presidente della Fondazione Francesco Fabbri) e Massimo Magagnin (sindaco di Revine Lago).

 

Si terrà dal 24 luglio fino al 2 agosto la sedicesima edizione di Lago Film Fest – festival internazionale di cinema indipendente – e sarà un’edizione sorprendente che passerà alla storia. 10 giorni di cinema sotto le stelle, in riva al lago di Revine-Lago in quella che sarà la sala cinematografica all’aperto più suggestiva d’Italia: uno schermo king-size di 14 metri dove le proiezioni inizieranno ogni sera dalle 21 e termineranno alle 24, divise nelle categorie Internazionali, Nazionali, Nuovi segni e Regione del Veneto. Non mancheranno le proiezioni della sezione Unicef, dedicate ai bambini e teenager. I biglietti a ingresso giornaliero e gli abbonamenti saranno disponibili per l’acquisto online sul sito www.lagofest.org che garantisce la prenotazione del posto e – in caso di pioggia – la possibilità di guardare i film in streaming.

 

Commenta Viviana Carlet – fondatrice e direttrice artistica di LFF con Morena Faverin e Carlo Migotto: “Il Lago Film Fest ci sarà anche quest’anno, per la comunità che lo accoglie da sempre, per gli artisti che interpretano il presente, per le persone che insieme a noi continuano a far crescere il festival e a programmare nuovi progetti per il pubblico.”

 

Continua Morena Faverin – neo co-direttrice artistica di LFF con Carlet e Migotto: “Sarà un festival da vivere tutto il giorno in una location magica, dal primo tuffo del mattino fino alle proiezioni sotto le stelle dopo il tramonto, in riva al Lago. Dieci giorni di cinema in riva al lago dove le storie sullo schermo si fondono con quelle delle persone, dove tutto interagisce con tutto ”.

 

Commenta Carlo Migotto – direttore artistico di LFF con Viviana Carlet e Morena Faverin: “Abbiamo dovuto ripensare e ridisegnare il festival con una nuova struttura e un sistema di fruizione che permetta al pubblico di vivere l’esperienza in totale sicurezza. Il cinema internazionale come sempre sarà al centro di questa esperienza di fruizione unica. Avremmo potuto realizzare un’edizione interamente online ma crediamo fermamente sia importante creare una situazione di incontro (ovviamente sicura), dove la fruizione culturale diventa l’espediente per fare comunità”.

 

Oltre ai dettagli relativi ai contenuti della nuova edizione, durante la conferenza stampa di ieri, è stata annunciata la nuova partnership tra Lago Film Fest e Fondazione Francesco Fabbri, la storica fondazione di Pieve Di Soligo che da anni si occupa di promuovere azioni e iniziative di sviluppo culturale, sociale ed economico sul nostro territorio. Un sodalizio che era in cantiere da mesi e che rappresenta un momento sinergico e di crescita per entrambe le realtà che, proprio per l’edizione di quest’anno, si è rivelato fondamentale.

 

Giustino Moro (presidente di Fondazione Fabbri) introduce così la nuova partnership:

“Fondazione Fabbri è per sua natura orientata alla collaborazione, alla condivisione di progetti, per disporre di servizi più articolati, per conseguire economie di scala, per raggiungere un pubblico più vasto, per avere maggiore massa critica nei confronti degli stakeholder, per mettere insieme esperienze e competenze tra loro complementari con la finalità di perseguire obiettivi sempre più ambiziosi nei quali coinvolgere le nostre comunità.

Nell’era digitale, e delle reti, l’individualismo è una debolezza, la condivisione un punto di forza. Siamo orgogliosi e felici di poter metterci al servizio di Lago Film Fest.

 

Commenta Viviana Carlet:

“Una tappa fondamentale a cui siamo arrivati dopo quindici anni di festival. Salvaguardando la nostra indipendenza e la collaborazione con la Pro Loco di Revine-Lago, abbiamo deciso di iniziare questo nuovo percorso con Fondazione Fabbri. Un passo importante che ci permette di immaginare una strategia di sviluppo e di crescita anche in termini progettuali.

Stavamo lavorando da mesi a questa trasformazione e siamo felici che questo si sia realizzato proprio in quest’anno così difficile e complesso. Non abbiamo ancora nessuna certezza da parte delle istituzioni, molte delle aziende che da sempre ci sostengono stanno vivendo momenti di difficoltà e la quantità di pubblico che potremo accogliere sarà notevolmente ridotta. In questo contesto critico la partnership con Fondazione Fabbri ci permette di guardare al futuro con maggior sicurezza.”

 

La Fondazione prende dunque il testimone portato per quindici anni dalla Pro Loco di Revine Lago e ne diventa l’ente promotore. Il festival ha così l’opportunità ideale di inaugurare un nuovo capitolo della propria storia che si apre con la possibilità di ambire a nuove vette e di competere con i più importanti eventi del panorama internazionale. La Pro Loco di Revine Lago rimane come soggetto attivo nell’organizzazione del festival e apre un dialogo importante tra Fondazione e territorio.

 

 

 

 

 

LAGO FILM FEST 2020:

TUTTE LE NOVITÀ

 

 

LE MISURE ADOTTATE
PER GARANTIRE UN’EDIZIONE SICURA

 

Per questa edizione particolare, abbiamo lavorato sodo per poter garantire un’esperienza magica in totale sicurezza per tutti. I posti sono limitati ed il pubblico dovrà acquistare il biglietto in anticipo per garantirsi un posto nel cinema all’aperto più suggestivo d’Italia. Tutte le informazioni necessarie per acquistare biglietti e abbonamenti si trovano sul nostro sito www.lagofest.org.

 

 

Per accedere al Festival sarà necessario:

. Buonsenso

. Biglietto o abbonamento acquistato online

. Mascherina (naso e bocca)

. Il rispetto del distanziamento sociale

. Una temperatura corporea inferiore a 37.5º
. Igienizzare di frequente le mani

 

 

INDIMENTICABILI FILM

DA TUTTO IL MONDO

 

Abbiamo visto più di 2000 film, arrivati a Lago da 91 paesi del mondo e ne abbiamo selezionati 121 tra animazioni, documentari, fiction e film sperimentali.

Vi invitiamo a scoprire storie sorprendenti, punti di vista inaspettati dei grandi registi di domani. In riva al lago vi attendono: la più suggestiva sala di proiezione all’aperto per un pubblico adulto e un’arena dedicata al pubblico di bambini e teenager con una selezione di film a loro dedicata. Un’esperienza cinematografica memorabile durante la quale il pubblico sarà coinvolto in prima persona: il vincitore di quest’anno verrà decretato dalla giuria popolare che ogni sera voterà il film preferito.

Tutti i film verranno proiettati in lingua originale, sottotitolati in italiano e accompagnati da una breve presentazione dell’autore stesso.

 

Sezioni del concorso:

Competizione Internazionale

Come superare l’ansia di dover scegliere solo una manciata di film tra l’enorme quantità di titoli che vediamo durante l’anno? Accettando il fatto che selezionare equivale ad assumere un punto di vista proprio, forse fallibile, incompleto, nondimeno un punto di vista. Commettere ingiustizie è inevitabile, noi ne abbiamo commesse moltissime ma la rosa di film che presenteremo al pubblico quest’anno è la cosa migliore e più ricca che abbiamo mai fatto. Il cinema alimenta le illusioni e noi speriamo di portarvi in un luogo in cui non siete mai stati.

 

 

 

 

 

 

 

 

Competizione Nazionale

Pensate a questa selezione come a un messaggio in bottiglia a futura memoria. Rivisti tra qualche anno, questi film ci restituiranno uno spaccato di quel che questo Paese è stato.

Dal documentario antropologico all’animazione astratta, passando per la commedia generazionale e il film d’autore, questi film sono imbevuti di paure, timori e incertezze

ma anche di gioie improvvise e follia.

Competizione Veneto

Uno spazio privilegiato per dare voce e spazio agli autori veneti più interessanti o quei progetti cinematografici che hanno scelto il Veneto come ambientazione. Una selezione che vede competere registi già noti al pubblico di Lago e nuove scoperte che si affacciano al panorama del cinema breve per la prima volta.

 

Nuovi Segni

Nuovi segni non ha la pretesa di essere il punto di arrivo di una ricerca, né quello di presentare al pubblico le nuove frontiere della ricerca visiva. Qui troverete le cose più

coraggiose, sperimentali, fresche e fulminanti.

Questo è il luogo dove barattare l’ingenuità con la sorpresa.

 

Unicef Kids & Teens

Nata come spazio di proiezione dedicato ai bambini, la sezione Unicef (nelle due declinazioni per i più piccoli e per i teenager) ha sviluppato una sua identità autonoma ed è diventato un importante punto di riferimento estivo. Spontaneità è la parola chiave. Quella che ci porta a selezionare ogni anno i cortometraggi, e a dare ai bambini e ragazzi la possibilità di votare il migliore, con l’intento principe di portare i bambini al cinema con occhi nuovi, attenti e partecipi, e di stimolare il loro spirito critico.

 

 

PROIEZIONI SPECIALI

E INCONTRI SORPRENDENTI

 

Alla già ricca programmazione di film in concorso si aggiungono le proiezioni speciali e fuori concorso. Presenteremo in anteprima il nuovo video di Daniele Costa [X], lo studio sull’identità di un luogo che riversa in chi lo abita i suoi contrasti. Persona o personaggio, il soggetto di questa indagine diventa protagonista e antagonista della propria narrazione. Il lavoro nasce dal workshop Meet the Unknown ed è stato realizzato durante uno dei periodi di residenza di b-r-o-d-o, la miscela bollente dei progetti artistici di Piattaforma Lago.

Dalla collaborazione con Il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, porteremo sullo schermo l’ultima produzione Lago Film Fest: il documentario “L’ultimo barcaro” un ritratto/omaggio al grande Riccardo Cappellozza, recentemente scomparso.

 

Registi, artisti e amici del festival ci raggiungeranno virtualmente per degli incontri a sorpresa che precederanno le proiezioni, brevi incursioni in diretta radio e piccoli eventi trasmessi in diretta da Lago sui nostri canali social. Un programma ancora segreto che arricchirà l’esperienza degli spettatori che parteciperanno alla prossima edizione di LFF.

 

 

 

IL FESTIVAL

DIFFUSO

 

Per la prima volta da quindici anni il borgo di Lago non sarà “luogo di assembramento”, i vicoli e i cortili non ospiteranno le proiezioni, i concerti e le performance – tutto infatti accadrà in riva al lago.

Nonostante tutto, abbiamo deciso di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto: re-inventare il paesaggio e trasformarlo in luogo di fruizione artistica.

Il pubblico del festival sarà invitato a visitare il silenzioso borgo di Lago per scoprire una serie di interventi artistici che si mimetizzeranno nel paesaggio urbano.

Non ci sarà una mappa, ognuno seguirà il proprio istinto. Un laboratorio artistico aperto che ci permetterà di gettare le basi per la prossima edizione del festival.

 

 

 

Fondazione Francesco Fabbri Onlus
Via Fabbri n° 16 – Solighetto
31053 Pieve di Soligo (TV)

Comunicato stampa del 25.03.20

Fondazione Fabbri a fianco del Comune di Pieve di Soligo per la candidatura a Capitale italiana della cultura 2021

La candidatura di Pieve di Soligo a Capitale italiana della cultura 2021, che ha coinvolto tutto il territorio dell’IPA Terre Alte della Marca Trevigiana, ha visto immediatamente il convinto e concreto supporto della Fondazione Fabbri, perché è convinzione della Fondazione che la cultura oggi sia il vero asse strategico sul quale promuovere azioni di sviluppo economico e sociale a livello territoriale. A tal proposito l’iter di elaborazione e redazione del dossier di candidatura, presentato in questi giorni al Ministero e condiviso con numerosi soggetti e partner del territorio, ha visto il ruolo attivo della Fondazione quale coordinatore della redazione del dossier, sostenendo e aiutando il Comune di Pieve di Soligo dal punto di vista non solo tecnico, ma anche programmatico ed economico.

Il percorso di redazione del dossier è stata l’occasione per riprendere le intuizioni politiche di Francesco Fabbri sul ruolo della comunità nello sviluppo e nella costruzione di innovazione per i nostri territori, integrandole, armonizzandole e rendendole attuali nell’epoca e nel particolare momento storico che stiamo vivendo. La cultura è uno straordinario veicolo di innovazione, condivisione e partecipazione ed è su questa convinzione che nel corso di questi anni la Fondazione ha sempre promosso le proprie attività. Ma la cultura oggi rappresenta anche un asse fondamentale sul quale costruire gli orizzonti di sviluppo di lungo periodo per il nostro territorio. In questo senso, Federico Della Puppa e Roberto Masiero, componenti del comitato curatoriale della Fondazione e responsabili per la parte tecnica e strategica nella realizzazione del dossier, affermano che “il dossier non vuole essere un semplice programma di attività culturali, pensate per l’occasione, bensì uno strumento concreto di programmazione e condivisione di vere e proprie linee guida di un piano territoriale strategico. La cultura è sostegno reciproco, è concertazione di intenti e di buone pratiche ed è necessario creare un sistema di reti che aiuti lo sviluppo dell’intero territorio”.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questi giorni non è estranea a questo pensiero di innovazione, in quanto è proprio attraverso una riflessione culturale profonda che possiamo affrontare i cambiamenti che inevitabilmente si rifletteranno sulle nostre vite, dal welfare al lavoro, dall’utilizzo delle nuove tecnologie al ritorno all’uso sociale dei luoghi, dagli spazi pubblici a quelli destinati alle attività culturali. In questa logica la Fondazione Fabbri proseguirà la sua missione di supporto al territorio per rispondere a questi cambiamenti ed è convinzione della Fondazione che il dossier presentato può essere un primo e valido aiuto per uscire, nel prossimo futuro, dalla crisi che stiamo vivendo, che come tutte le crisi propone anche opportunità che vanno colte. Ripensarci come territorio culturale è una di queste.

Rassegna stampa del 18.01.20 – OggiTreviso

18/01/20

Oggitreviso

 

Il Quartier del Piave sostiene la candidatura di Pieve di Soligo a capitale della cultura 2021

Il sindaco Soldan: “Puntiamo su Zanzotto e Fabbri”

PIEVE DI SOLIGO – Questa mattina il Quartiere del Piave con una folta rappresentanza di tutte le amministrazioni comunali, istituzioni culturali, associazioni varie, quasi un coro unanime, hanno dimostrato grande disponibilità, per spingere il progetto che vorrebbe Pieve di Soligo capitale della cultura 2021. Nel corso del dibattito è emerso che l’idea originale era maturata circa 6 mesi addietro e la proposta ha ottenuto, man mano che trascorreva il tempo, un grande consenso da parte di tutto il territorio. In veste di giornalista Marco Zabotti ha coordinato i lavori, introdotti dall’assessore alla cultura e vicesindaco, professoressa Luisa Cicagna, la quale ha sottolineato i capisaldi che saranno sviluppati per arricchire la richiesta formale inviata al ministero il 16 dicembre dell’anno scorso. “Abbiamo storia, arte, cultura, il recente riconoscimento culturale da parte dell’Unesco, che possono diventare un mosaico con tante tessere, per motivare questa nostra richiesta”.

 

È toccato al sindaco Stefano Soldan, che con una certa emozione, ha sottolineato il grande interesse di Pieve, per ottenere questo riconoscimento, nonostante siano molte le città, che partecipano alla selezione. In modo particolare sono 2 personaggi storici di primissimo piano per tutto il Paese: il poeta Andrea Zanzotto e il ministro Francesco Fabbri, due personalità che, ciascuno nel proprio ambito, rispettivamente la cultura e la politica, sono stati protagonisti nell’indicare nella cooperazione la strada maestra per dare unità a tutto il territorio. Le loro intuizioni e le loro opere concrete sono diventate il tessuto, quasi una tela, su cui potremmo scrivere un capitolo nuovo, potremo raccontare nel 2021 la nostra storia, fatta di buona volontà, di cooperazione, di stimoli e di laboriosità”.

 

Subito dopo è cominciata l carrellata di uomini, rappresentativi di tutto il territorio. Ha iniziato il sindaco di Refrontolo, Mauro Canale, in veste di presidente dei 29 comuni aderenti all’Ipa (INTESA PROGRAMMATICA D’AREA), riconosciuta dalla Regione Veneto. Quindi il sindaco di Vidor, Albino Cordiali, in rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale, ha portato i saluti del presidente Marcon. E’ seguito l’intervento del consigliere regionale Alberto Villanova, presidente VI commissione consiliare, che ha ringraziato il sindaco, che da subito lo aveva coinvolto nell’iniziativa e lo aveva invitato a collaborare per l’iniziativa. “Dobbiamo abbattere i confini, dobbiamo unire il territorio: la cultura e il territorio sono in grado di dare una spinta fondamentale”. Ha proposto la creazione di un calendario condiviso, per mettere in luce la propria identità, ha assicurato che la Regione sarà in prima fila per coordinare la squadra, investendo molto su Zanzotto, rendendo la sua casa natale un museo multimediale. Ha preso atto che in tutta l’operazione si sta muovendo con spirito di collaborazione, senza le divisioni politiche, perché in tale direzione ha voluto e saputo muoversi il sindaco Soldan.

 

Sono seguiti vari interventi, sempre contenuti con il tempo: Giustino Moro, presidente della Fondazione Fabbri, Giuseppe Carlet, presidente dei 22 comuni del GAL Alta Marca, RobertoFranceschet, presidente Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, anche in rappresentanza presidente provinciale e regionale Giovanni Follador; Gian Carlo Nadai, presidente dell’ Associazione Toti Dal Monte, Innocente Nardi, presidente del Prosecco superiore DOCG, Mario Dalla Riva, Alessandro Martini, direttore Fondazione Marca Treviso e cabina di regia OGd provinciale, anche portando il saluto presidente Camera Commercio Mario Pozza; Raffaele Mazzucco, imprenditore delegato progetti speciali Unindustria Tv; presidente della Latteria Soligo. Hanno portato i saluti anche il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto e il vicesindaco di Conegliano Claudio Toppan.

 

A conclusione dell’incontro, Marco Zanotti,direttore scientifico Istituto Beato Toniolo, coordinatore comitato scientifico candidatura Pieve Cultura 2021, ha colto gli elementi essenziali emersi che permettono di guardare al futuro con fiducia. “Bisogna coinvolgere il mondo della scuola, per preparare al meglio entro il 2 marzo il dossier da spedire al ministero”. Zabotti ha messo in luce che la generazione di mezzo tra gli anziani e i giovani, facendo affidamento al grande lavoro del volontariato, può e deve riscattare l’antica povertà del Quartiere del Piave, “Si tratta quasi di un passaggio di consegna tra il passato e il futuro, tenendo conto della vitalità e dei doni ricevuti, da far fruttare, attraverso una efficace cooperazione istituzionale”.